venerdì 26 novembre 2010

REGGIO EMILIA,città delle persone.

Precisamente non ricordo dove ho scorto questo slogan ma dopo la mia brevissima esperienza di mercoledì scorso mi sono sentita in dovere di approfondire:

"Le persone al centro.

Mai da soli. Il sistema pubblico garantisce a tutti i cittadini di essere e di far parte di una comunità consapevole. In grado di garantire una buona qualità della vita e alti servizi sociali. Una comunità in grado di accogliere, integrare e far diventare ognuno parte dell'insieme valorizzandone attitudini e aspirazioni. Il marchio logotipo racconta proprio questo. Il risultato finale "trasforma" le persone in una figura stilizzata di città.
Una città fatta di persone. La città delle persone."

( www.reggianiperesempio.comune.re.it )

Mercoledì scorso ho accompagnato mia zia in centro città in occasione della festa del Santo Patrono: mia zia è una persona invalida che, a causa di una grossa insufficienza polmonare si è trovata costretta ad arrendersi all'uso della carrozzina come mezzo di deambulazione.
Grazie al cielo era una bella giornata e così arrivate in prossimità di Piazzale Fiume abbiamo iniziato a cercare un posteggio per gli invalidi: in Piazzale Fiume non ce ne sono, come per quasi tutti i controviali e quei pochi trovati erano ovviamente occupati, spesso da auto senza il tagliandino arancione in vista.Ci abbiamo impiegato più di mezzora per trovare un posteggio per gli invalidi perchè a Reggio Emilia la sproporzione tra posteggi "blu" e "arancio" è impressionante...ma finchè non ti serve non ci fai caso,giusto?Anzi in genere la sera quando arrivi sparato perchè in ritardo per l'aperitivo e scorgi finalmente un buco, quando scopri che è arancione spesso partono le imprecazioni...
Trovato il nostro tanto agoniato posteggio ed espletato tutte le manovre di rito ( scarica la carrozza, aprila e monta, carica il passeggero ) partiamo alla volta della via Emilia per fare un po' di shopping che mai come in questo caso si può definire "terapeutico". Ci aggingiamo ad entrare in una nota profumeria ma ahimè il gradino all'ingresso è insormontabile con la carrozzina come pure quello di un' ancor più nota libreria centralissima...forse perchè nell'immaginario consumista collettivo un invalido non può aver bisogno della SUPERDEFENSE di Clinique o aver voglia di sentire "For Her" di Narciso Rodriguez...magari può mandare qualcuno a scegliere per lui cosa leggere durante le feste Natalizie e così saltare a piedi pari ( metaforicamente parlando ) quanto c'è di piu bello nello scegliersi un libro: l'odore di nuovo, le copertine, lo scuriosare e il passare lì dentro anche mezza giornata, il leggersi le trame...ma noi nn demordiamo mai.Entriamo sempre.Entriamo sorreggendoci ma entriamo.
La vita di un invalido è tanto più dignitosa quanto più egli sarà autosufficiente.
Quando non ci sarà cosa che non potrà fare, quando nei suo occhi non leggerai la resa, la delusione del "non riuscire".E così stavolta vogliamo addirittura provare ad andare al piano superiore, hanno messo pure l'ascensore!Ovviamente architettonicamente non ci fa una grinza, vetro e acciaio, rotondo, panoramico...ma che sfiga, una carrozzina dentro non ci sta, è troppo piccolo...va beh pazienza, tanto le guide turistiche e i manuali di cucina del piano superiore cosa potranno mai servire ad un invalido...
Tralasciando che la gente a Reggio non si sposta, ne tantomeno ti aiuta...era S.Prospero non fa testo, cerchiamo un bar in cui provare sgomitando a far merenda con thè e biscotti e tra il marasma infernale riusciamo ad accaparrarci un tavolino, non subito, ovviamente molti hanno approfittatto per passarci davanti visto che non si può dire fossimo scaltre di gamba...ma alla fine siamo sedute, tazza fumante e chiacchericcio a go-go.Si sa che dopo 4 ore di "passeggio" la natura volente o nolente chiama ma in questo frequentatissimo bar di Via Farini, nel 2011 ormai, non solo non hanno il WC per invalidi...ma hanno ancora la turca...dove francamente non solo non piscia sicuramente neanche un anziano...ma non ci piscio neanche io!!!Cosa vuoi che ti dica...ce la portiamo a casa, insieme a tutte le borsine con lo shopping!
Per cui, NATALE o non NATALE, ogni volta che pensi di parcheggiare in un posteggio arancio fermati e PENSA...ogni volta che vedi qualcuno in difficoltà fermati e AIUTA...ogni volta che credi, tu che hai un negozio o un'attività, che tanto loro sono una percentuale piccola piccola piccola della tua clientela...fermati e SAPPI che mia zia non ci è nata così, è così perchè qualcuno una domenica pomeriggio ha deciso di non fermarsi davanti a delle strisce pedonali...e domani potresti esserci tu che attraversi la strada.
Perchè la loro vita ha diritto di essere piena di cose stupide e frivole come la nostra e non essere semplicemente,la radice quadrata della tua.

1 commento:

  1. Reggio Emilia è cambiata, si è passati da un clima di tolleranza e lassismo a un clima di intolleranza e non cura delle esigenze degli altri. Il problema dei parcheggi gialli è solo la punta dell'iceberg. Gli stessi parcheggi blu, come diceva un buon amico del Planet, sono un pizzo che il Comune fa pagare al cittadino. Per legge dovrebbero esserci tanti parcheggi blu quanti parcheggi bianchi in prossimità del centro storico, per ora tutti i parcheggi bianchi sono stati sistemati a ridosso del Crostolo e oltretutto vogliono aggiungere altri parcheggi blu, non tenendo conto del fatto che la spoporzione sarà ancora maggiore. E' vero che siamo in un paese che continua a fare tagli su tagli e tutti devono stringere la cinghia, però questo fatto non fa altro che allontanare il cittadino dal cuore pulsante della propria città. La gente non va più a fare spese in centro, le persone diversamente abili non sono tutelate ma nemmeno i cittadini comuni. E' molto più comodo convogliare tutti nei centri commerciali fuori porta, e dare il benservito ai piccoli commercianti che da anni rendono viva la nostra città. Basti pensare che ieri Tosi Dischi, dopo 41 anni, ha annunciato che chiuderà i battenti. Siamo passati da un centro storico superaffollato e pieno di "brutta gente", a un centro storico in cui la "brava gente" diserta la sua vasca, col risultato che ormai sono rimasti in "pochi" e "non buoni". Dovremmo anche ringraziare le curie e i cari e buoni abitanti dei primi piani delle varie piazze, che probabilmente sono piu felici ad affacciarsi alla sera e vedere in giro solamente qualche pusher e qualche drogato qua e là.

    Peccato, continuiamo a perdere continuamente occasioni per valorizzare il nostro centro storico, e tutto questo per una discriminazione e una intolleranza dei residenti nei confronti di quello che non è nei canoni della conformità.

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